top of page

 

 

 

 

 

​sono nato a napoli,

fortunatamente!

​

raccontautore,

formatore,

curatore e conduttore di laboratori di arteducazione,

ispirati al teatro dell'oppresso e alla ludopedagogia.

 

lavoro con l'educazione e la formazione non formale

con metodi partecipativi

per il raggiungimento del benessere di tipo sociale.

​

 

“tutti possono fare teatro,

anche gli attori.

si può fare teatro in qualsiasi luogo,

anche dentro i teatri.”
augusto boal

 

come formatore ho curato progetti di teatro sociale e teatro di comunità:

​

lavorando nelle scuole,

nei centri per l'infanzia e l'adolescenza,

nei centri diurni con persone adulte,

nel carcere,

in strada,

nei collettivi,

a teatro.

 

tuttora

con enti diversi

attraverso il teatro dell'oppresso e la ludopedagogia

progetto, curo e conduco interventi:

 

per rafforzare un gruppo,

per esplorare un tema con un gruppo,

per provare cambiamenti in uno spazio protetto e creativo,

per organizzare una ricerca-azione-partecipata.

​

​

come raccontautore ho pubblicato:​

​

scorregge di un millantatore di quartiere, edizioni gutenberg;

​

il mare asciutto dell’ortese nello sguardo di un borderline, edizioni exit nonsense;

​

colori, racconto presente nel libro: scampia trip, edizioni ad est dell’equatore;

 

teatro e caffè, racconto presente nel libro: i 100 segreti del caffè napoletano. scienza, mito e storie dell'espresso più famoso al mondo, curato da mauro illiano, diana edizioni;

 

​dietro l'oscuro tutto scorre, racconto presente nel libro: nemesi d'amore e di anarchia, curato da daniele sanzone, edizioni baldini+castoldi;​

 

ancora come raccontautore ho disseminato parole in scena e parole in corto realizzando spettacoli teatrali e cortometraggi.

​

​di seguito le diverse esperienze che hanno contribuito e caratterizzato la costruzione della mia formazione di bipede a tenere sveglio il sogno:

 

formatore

arteducatore,

conduttore di gruppi,

educatore,

coordinatore,

ludopercussionista,

regista,

progettista,

attore,

artigiano,

bancarellaio,

libraio,

operaio...

 

quanto basta per restare sognatore,

ascoltatore,

talvolta visionario.    

 

​tra queste significativa è la formazione, la conoscenza diretta, l'acquisizione delle tecniche, degli strumenti e la pratica dei seguenti metodi:

 

il teatro dell'oppresso (tdo),

​la ludopedagogia,

il grupo cultural bagunçaço,

il grupo pé no chão.​

​

 

inciampando ripetutamente su pietre di partecipazione ho imparato (forse) a stare nei gruppi, a condividere le proposte come i saperi, a socializzare i conflitti, a praticare la costruzione, la manutenzione e il rafforzamento di  reti sociali. 

 

come molti affamati, appassionati e curiosi che durante gli anni novanta hanno festeggiato due volte dieci anni:

ho conosciuto e frequentato diverse faune di musica, di recitazione, di drammaturgia, di teatro, di educazione popolare, di educazione e formazione non formale, di artigianato.​

​

grazie a queste officine di saperi negli anni a venire ho potuto sperimentare i linguaggi appresi in ambiti diversi, collaborando con i numerosi e svariati livelli della progettazione partecipata incontrando e abitando realtà autentiche, feraci, complesse.

 

nel tempo queste esperienze realizzate in vari contesti, mi hanno portato ad assumere ruoli e funzioni spesso di riferimento.

 

passi fatti con l'andatura dello stupore hanno tracciato percorsi e relazioni formando in modo significativo a coscientizzare la mia persona, ad accrescere lo sguardo consapevole, ad agire e sostenere una combinazione di azioni (forse) di miglioramento, (forse) di valorizzazione sociale, passi che hanno testimoniato e confermato che non ci sono maestri ma sintonie... 

​

 

​

​

​

​

https___pietrovarriale.wixsite.com_pietrovarriale_bio
bottom of page